Miguel Benasayag: La singolarità del vivente – Jaca Book 

Perché leggerlo 

Perché è sempre bene raccogliere punti di vista diversi per poi elaborare un proprio pensiero e una propria modalità di azione. 

Miguel Benasayag è filosofo e psicoanalista, ricercatore ed epistemologo, animatore del collettivo <<Malgré tout>>. Attivo politicamente e nel sociale, di orientamento libertario, vive a Parigi dove si è occupato di problemi dell’infanzia e dell’adolescenza. 

La sua è una riflessione sulla digitalizzazione e sulle tecnoscienze. L’autore mette in evidenza come dietro alle promesse di vita aumentata offerte dalle nuove tecnologie si celi un vecchio progetto reazionario: quello di sbarazzarsi dei corpi per giungere finalmente alla vita vera, che sarebbe quella dei dati e degli algoritmi. A suo giudizio, affermando che tutto è informazione, il mondo digitale non soltanto ignora ma annienta le singolarità proprie del mondo del vivente e della cultura, mettendo a repentaglio la nostra possibilità di agire, pensare, desiderare e amare. 

Un punto rilevante della sua elaborazione risiede nella presa d’atto che i robot e i big data, lungi dal rappresentare un semplice insieme di tecnologie al servizio dell’umanità, configurano una visione del mondo che non è affatto obiettiva come ci viene presentata. Non sono la realtà, ma soltanto una realtà. 

Miguel Benasayag non assume una posizione passatista ma ci spinge a studiare razionalmente ciò che, nella complessità propria del vivente e della cultura, non può essere ridotto al modello informatico dominante. 

Il suo pensiero ruota attorno al concetto di <<campo biologico>> che rappresenta il fondamento del nostro mondo e al cui interno i processi esistono in forma intricata e complessa. L’idea di <<campo biologico>> elaborata nel libro è il punto di partenza di un progetto di lavoro finalizzato a fare sì che queste macchine non costituiscano strumenti di dispersione, di frammentazione e di dislocazione dell’umano, di perdita di senso nel nostro rapporto con il mondo, ma vengono subordinate alla nostra umanità, in modo che essa possa catturarle e trarne un arricchimento. Un modo nuovo di guardare l’oggetto tecnico che ci sia utile per inventare nuove macchine. 

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